Verso la proroga al 30 novembre per le assegnazioni agevolate

È in arrivo l’atteso slittamento dei termini per le assegnazioni dei beni ai soci, in scadenza il prossimo 30 settembre, da giorni al vaglio del Governo.
La bozza di un nuovo decreto legge (c.d. DL “Proroghe Fisco”), contenente la proroga di una serie di termini legislativi, che dovrebbe arrivare oggi sul tavolo del Consiglio dei Ministri assieme alla Nota di aggiornamento al DEF, stabilisce infatti il differimento al 30 novembre 2023 della scadenza per redigere gli atti di assegnazione, cessione e trasformazione beneficiando delle agevolazioni previste dall’art. 1 commi 100 e seguenti della L. 197/2022 (legge di bilancio 2023). 

Il calendario originario degli adempimenti era tale per cui, a fronte degli atti da redigere entro il 30 settembre, la prima rata delle imposte sostitutive, pari al 60% del totale, doveva essere versata entro il medesimo termine, e la seconda, pari al rimanente 40%, aveva scadenza al 30 novembre 2023.
Con la proroga questo calendario viene invece ridefinito, accorpando alla data del 30 novembre tutti gli adempimenti, e quindi non solo la redazione degli atti, ma anche il versamento – a questo punto integrale – delle imposte sostitutive.

Non vi saranno invece adempimenti dichiarativi delle operazioni agevolate entro il 30 novembre. Entro questa data, infatti, sono presentate le dichiarazioni riferite al 2022 “solare”, nelle quali non occorre però dare conto degli effetti di queste operazioni.
Al contrario, prassi consolidata vuole che questi effetti siano indicati nei modelli di dichiarazione riferita al periodo d’imposta in cui la singola operazione è stata posta in essere: ad esempio, l’assegnazione o la cessione di un bene effettuata nel 2023 da parte di una società con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare che continua la propria attività dovranno essere rendicontate nel quadro RQ del modello REDDITI 2024, da presentare entro il 30 novembre 2024.

Nel DL confluirebbe inoltre una proroga prevista da una prima bozza del decreto “Energia”, poi saltata dal testo approvato dal Governo nella riunione del 25 settembre: si confermerebbe così lo slittamento al 15 novembre 2023 dei termini per il versamento dell’imposta sostitutiva delle cripto-attività, il cui regime fiscale è stato ridefinito dalla legge di bilancio 2023.

Il testo della bozza contiene poi la norma che proroga al 31 dicembre 2023 la possibilità, per alcuni soggetti in possesso di specifici requisiti di reddito ed età, di presentare le domande volte a ottenere, dal Fondo di garanzia per la prima casa, la garanzia massima dell’80% sulla quota capitale dei mutui prima casa. Anche in questo caso, la misura era già presente nella bozza, circolata nei giorni scorsi, del decreto “Energia”.

Anticipato il termine per l’utilizzo dei tax credit energia I e II trimestre 2023

Verrebbe invece anticipato, dal 31 dicembre al 15 novembre 2023, il termine per l’utilizzo in compensazione in F24 dei crediti d’imposta a favore delle imprese per l’acquisto di energia e gas relativi al I e II trimestre 2023.

Ancora, la bozza di decreto prevede una rimessione in termini in relazione ai versamenti dei tributi, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi INAIL, i cui termini sono scaduti nel periodo dal 4 al 31 luglio 2023, per i soggetti che avevano la residenza, la sede legale od operativa nei Comuni interessati dagli eccezionali eventi meteorologici che hanno colpito la Lombardia nel suddetto periodo, per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza dalla delibera del Consiglio dei Ministri 28 agosto 2023 (pubblicata in Gazzetta Ufficiale l’8 settembre 2023).
In particolare, tali versamenti si considerano tempestivi se effettuati, senza applicazione di sanzioni e interessi, in un’unica soluzione entro il 31 ottobre 2023.

Tra le misure contenute nel decreto dovrebbero figurare anche proroghe in materia sanitaria, di università e di istruzione, di fondo indennizzi risparmiatori e di riorganizzazione del Ministero del Lavoro.

Inoltre, come reso noto ieri in serata dal CNDCEC, che ha espresso apprezzamento sulla proposta, ci sarebbe “la volontà del Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, di proporre”, all’interno del decreto, “una norma che differisce al 2024 l’obbligo di comunicazione dei dati previsti nel quadro RS per i contribuenti forfettari destinatari in questi giorni di un massiccio invio di lettere compliance”. 

Per il momento, non è prevista la proroga dello smart working per i lavoratori fragili in scadenza il 30 settembre, ma il Governo sarebbe al lavoro per trovare le risorse a copertura della misura considerata piuttosto onerosa.